Ottimizzazione delle immagini: la SEO odia gli iconoclasti

Posted by AndreaMarciante
On 21 Gennaio 2015

Ottimizzazione delle immagini: il primo passo per un blog vincente

Immaginiamo per un secondo di essere catapultati in un futuro distopico caratterizzato dalla totale assenza di immagini.

Questa realtà non rappresenterebbe una gran perdita per molti, alla fine esistono realtà peggiori, e rinunciare alle immagini è di sicuro un prezzo onesto da pagare per ogni incubo.

Ma è davvero così? Sono davvero così inutili le rappresentazioni del mondo?

A giudicare dalla Storia, la risposta appare tanto banale quanto semplice: No.

Un mondo senza immagini finirebbe con l’intaccare la qualità stessa della nostra esperienza di vita, ci mettere nella condizione di doverci accontentare della memoria e il nostro futuro andrebbe in contro all’inevitabile oblio delle emozioni.

Stesso discorso può essere fatto per il mondo del Web.

Un contenuto senza immagini è come un bel romanzo senza capitoli, un insieme caotico di parole che rischia di annoiare il lettore e di costringerlo a “voltare pagina“.

L’ottimizzazione delle immagini è spesso considerata come un’attività secondaria per chi si occupa di creare contenuti per il Web, così come il chitarrista alle prime armi considera inutile un eccellente compressore della Boss.

Partiamo dunque da tre lettere: ALT.

No, non si tratta di un invito a fermarsi, ma di quello che viene definito “testo alternativo” e che serve a fornire una descrizione delle parti non testuali in caso di errore di visualizzazione.

Il corretto utilizzo dell’attributo ALT, oltre a essere “ben visto” dai motori di ricerca, permette anche di comparire nei risultati di Google Immagini, dando una al nostro articolo una marcia in più nella lotta per la conquista delle visualizzazioni.

L’attributo ALT, inoltre, ha un importante valore in termini di accessibilità, in quanto permette di essere “letto” dai dispositivi vocali per non vedenti.

Inutile specificare che per la corretta ottimizzazione delle immagini, l’attributo ALT dovrebbe contenere la keyword scelta, avendo cura di creare un testo quanto più possibile descrittivo. Se non volete farlo per la SEO, fatelo almeno per chi non può vedere le vostre immagini!

Ma che nome dare alle immagini?

Non perdiamo tempo: è inutile mantenere il nome dato dalle fotocamere, pieno di numeri e lettere senza senso, ma è meglio preferire nomi in grado di dare un valore in più all’esperienza del visitatore. Un ultimo consiglio, lasciate perdere gli spazi, meglio il caro e vecchio “-“.

Un aspetto fondamentale per la corretta ottimizzazione delle immagini è la gestione delle dimensioni.

Diciamolo francamente, nel Web le dimensioni contano, ed è usanza abbastanza diffusa quella di caricare immagini pesantissime per poi ridurle in seguito.

Se siete dei grandi fotografi ma avete bisogno di 20 MB per ogni vostro scatto, potete essere tranquillamente dichiarati degli artisti poco “web friendly”. Almeno per l’ottimizzazione delle immagini.

I 20 MB vanno caricati, la velocità diminuisce e il sito non sale, indipendentemente dalle misure che vorrete impostare. Le immagini vanno modificate prima, magari attraverso il caro e vecchio Photoshop, o utilizzando un plug-in semplicissimo come WP Smush.it (per WordPress).

A questo punto sarebbe bene parlare anche di tag Exif.

Tranquilli, non è niente di impossibile, si tratta di alcune informazioni da fornire su copyright e altro: qualcosa di molto simile a quanto si fa già per gli mp3.

Tuttavia non è ancora molto chiaro il peso che questi tag hanno per il posizionamento delle immagini, e oltretutto non tutti i motori di ricerca sono in grado di leggerli.

Per chi volesse comunque sbizzarrirsi con i tag Exif, aldilà dell’ottimizzazione delle immagini, consiglio di fare un salto nel sito di Google Picasa.

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AndreaMarciante

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