Come iniziare un post e quali sono le tecniche più utilizzate
Lo sappiamo bene, nel mondo reale come in quello virtuale è la prima impressione a essere davvero importante. Soprattutto se parliamo di blog.
Anche i migliori blogger al mondo, almeno una volta nella loro vita, si sono imbattuti nel vero nemico di ogni giornalista/articolista/web content: la domanda “come apro oggi il mio post?”
L’apertura di un post è forse il passaggio più delicato dell’intero lavoro di stesura; qui si gioca la battaglia per catturare l’attenzione del lettore, e da questo momento in poi spetta alle nostre parole il duro compito di essere il contenuto di un’esperienza positiva per l’utente. Un po’ come avviene quando si corteggia una ragazza, sbagliare immediatamente dopo le presentazioni può distruggere interi sogni d’amore.
Esistono molti modi per iniziare un post, tuttavia i più famosi, ed efficaci, si contano sulle dita di una mano.
L’attacco più comune è quello delle 5 W.
Ma cosa sono queste W? Per regola delle 5 W si intende l’attacco tipico del giornalismo in cui, a inizio articolo, vengono chiariti tutti gli elementi più importanti della notizia: Who, What, When, Where, Why. Per i “meno inglesi” potremmo sintetizzarla nella frase: Chi ha fatto Cosa, Quando, Dove e Perché. In italiano la potremmo definire regola delle due C, una Q, una D e una P. Non troppo facile da ricordare.
La formula delle 5 W, se da un lato ha il vantaggio di portare il lettore direttamente al centro della notizia, dall’altro rischia di nascondere la personalità del giornalista/blogger. Non solo. L’esposizione iniziale dei fatti potrebbe anche far sentire “soddisfatto” il lettore prima che esso possa godere di particolari accattivanti, con conseguente diminuzione del tempo di visualizzazione. L’ideale è dunque mediare tra l’eccessivo anonimato della regola delle 5 W e un attacco pieno di parole che farebbe invidia anche al Dostoevskij più ispirato.
Un altro attacco molto utilizzato è la citazione.
Attraverso la frase di qualcun altro è possibile dare immediatamente valore al post. Se tale tecnica viene utilizzata correttamente, essa ha il vantaggio di coinvolgere empaticamente il lettore, quasi si trattasse di una vera e propria chiamata alla lettura in nome di un bene condiviso dall’intero genere umano. Attenzione però a non andare fuori argomento. Iniziare un post con un suggestivo “C’è del marcio in Danimarca” per parlare di alimenti scaduti provenienti dal nord Europa, rischia di veicolare emozioni negative che potrebbero portare alla perdita di lettori.
Poi ci sono i blogger autobiografici.
Potremmo definirli i blogger danteschi, quelli che “nel mezzo del cammin di loro vita” hanno sentito l’urgenza di comunicare col mondo. In questo modo è possibile diminuire la distanza tra lettore e autore del post, così da creare un coinvolgimento emotivo in grado di generare processi di condivisioni, molto utili in chiave SEO. Della stessa categoria sono i blogger che preferiscono entrare direttamente nell’argomento del post, senza troppi preamboli e utilizzando una terminologia confidenziale: “Lo sport ormai fa schifo” oppure “Non ci sono più le mezze stagioni”.
Infine possiamo trovare i blogger pieni di domande.
Iniziare con una domanda consente di mettere il lettore in contatto diretto con l’argomento centrale del post. Quasi tutti noi chiediamo quotidianamente a Google qualcosa, ed è facile capire il modo in cui la domanda iniziale di un post possa permettere al lettore di capire subito l’argomento, di valutare se l’approccio al problema è in linea con la sua ricerca e se all’interno del pezzo ci sono più domande che risposte.
Ovviamente non esistono delle soluzioni uniche per ogni tipo di blog. Molto dipende dallo stile di scrittura dell’autore e dal target di riferimento, dall’argomento trattato e dal sito in cui postare il lavoro. La parola d’ordine è dunque una sola: provate, e andate alla ricerca del vostro attacco preferito.
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